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sabato 2 aprile 2016

Scarpe Verdi d'Invidia, una lettura animata sul bullismo. E Paola Cortellesi nel suo monologo.


Ogni tanto ritornano...ed eccomi qui: lo so, scrivo sempre meno, ma scrivo sempre di più, perchè alle traduzioni e agli articoli per diversi giornali si è aggiunto un nuovo giornale, ulbatacc.ch Anzi, se volete dare un'occhiata al sito, ci sono i miei ultimi articoli. Si tratta in generale di articoli di cultura, eventi, mostre, ma non solo. Però sono tornata all'improvviso a scrivere qui per una coincidenza che solo il caso sa far emergere. Io ci tengo molto a questo blog, ma proprio non trovo il tempo per scrivervi tutto quello che ho accuulato nella mia mente e nelle foto per i vari post, ma appunto il caso ha voluto spingermi a farlo. Stiamo preparando a scuola due letture animate, una per le classi terze, a tema paure e mostri, una per le classi quinte. Era tanto tempo (da quando erano in terza della scuola primaria) che desideravamo proporre una lettura animata a tema bullismo, ma quest'anno ci si è presentata l'occasione di doverla scegliere, fra i tanti libri, per un episodio (ma forse anche di più) successo in una delle classi (delle altre non siamo al corrente, sebbene siano cinque, e sicuramente qualcosa di simile sarà accaduto anche nelle altre). In ogni caso per far riflettere i bambini sul tema, anche in vista del passaggio all'ordine scolastico successivo, su un tema tanto delicato. il libro che abbiamo scelto è Scarpe verdi d'invidia. Una storia per dare un calcio al bullismo. di Alberto Pellai.

Una storia tanto simile a una cosa successa nella classe, in alcuni suoi aspetti, che abbiamo modificato un pochino la trama per la nostra animazione, usando un nome femminile per la protagonista.

Il libro parla di Marco, un bambino trasferitosi da un paese sul mare a 900 km di distanza dalla città in cui è andato a vivere, felice del trasloco perchè in quella città gioca la sua squadra del cuore e ci sono stadi per la Serie A. Tutto il suo entusiasmo comincia lentamente a scemare al passare dei giorni, quando si accorge che gli altri bambini lo guardano dall'alto al basso, per poi venire smorzato bruscamente quando si accorge che alcuni bambini lo canzonano alle sue spalle rifacendo il suo accento "straniero". Il tutto peggiora fino all'esplosione quando Marco, il giorno del suo compleanno, riceve finalmente in dono le tanto sospirate scarpe verdi e le indossa a scuola con un entusiasmo gigantesco, l'emozione che segue a una lunga attesa, a un desiderio che cresce con essa e viene finalmente soddisfatto. Marco è convinto che i suoi compagni le ammireranno e invece...diventa l'oggetto di scherno di tutti. Dopo l'intervento della maestra, un lavoro settimanale di classe sulle emozioni e altri eventi per lui entusiasmanti, la situazione viene recuperata e Marco torna ad essere un bambino sereno. L'insegnamento profondo della storia è che da soli il bullismo non si crea e non si può battere, ma che ci vuole un gruppo o l'assenza di intervento del resto del gruppo per crearlo e una squadra per combatterlo e rendere tutta la classe forte e unita.

E che non si deve aver paura, timore, vergogna di parlarne con chi ci può aiutare.

Ieri sera (io non guardo mai la televisione) per puro caso, dopo che i bambini erano andati a letto, ho fatto un po' di zapping e sono capitata sulla RAI1, TV italiana, dove stava andando in onda un monologo di Paola Cortellesi. Poichè la ritengo un'ottima artista, mi sono fermata ad ascoltarlo e mi sono resa conto subito del fatto che si trattava di un monologo sul bullismo, accompagnato dalla musica suonata dal vivo e dalla canzone cantata in diretta da Marco Mengoni, Guerriero.
Un'animazione ovviamente perfetta, da artista professionista e bravissima quale è la Cortellesi, la musica calibrata al momento giusto, con le pause giuste, insomma....un'immensa fonte di ispirazione per la nostra lettura animata!

Davvero intenso, davvero bello, valeva la pena vederlo. Per chi lo avesse perso, trova il pezzo qui:

Buona visione e Buone letture a tutti!

venerdì 28 agosto 2015

Letture ad alta voce: perchè fanno bene ai bambini


Diciamocelo, sappiamo tutti che leggere ad alta voce ai bambini piccoli, anzi, fin da piccolissimi, è un'ottima abitudine che aiuta ad amare la lettura.
In particolare, aiuta ad amare la lettura se chi legge lo fa con amore, mettendoci passione e concentrandosi su quello che sta facendo.

I bambini amano le letture ad alta voce, e amano che si legga loro anche una volta che hanno imparato a leggere a loro volta. Perché permette loro di vagare con la fantasia in mondi vicini e lontani, in mondi fantasiosi, di immaginare come sono le cose e le persone descritte nel libro.

Se poi ci si mette passione e intonazione, i bambini lo amano ancora di più, perchè rimangono sorpresi, spaventati, coinvolti dalle stesse emozioni che provano i protagonisti all'apparire di un mostro, all'udire di un rumore sinistro, all'apparire di una meravigliosa principessa.

A corollario di tutto ciò vi dirò che io ho amato la lettura ad alta voce anche ai tempi del liceo, avendo un anziano professore di latino che nell'ultimo quarto d'ora di lezione, durante il primo biennio, ci leggeva dei racconti sui bambini romani, su quando andavano a scuola, quello che imparavano, come scrivevano.
Erano racconti veri e propri, spesso narrati in prima persona dal protagonista, perciò erano coinvolgenti, interessanti, ti facevano "vivere" la scuola in quel periodo storico, che, per inciso, era quello che stavamo studiando e in cui si inseriva anche il latino che cominciavamo a conoscere. E mi ha fatto molto amare quell'anziano professore così severo e gentile.

Sappiamo che leggere loro ad alta voce fin da piccolissimi, e dimostrare amore per la lettura, li incoraggia a crescere da lettori, da amanti dei libri, perché imparano più dall'esempio che da tante parole.

Ma, scientificamente, ci mancava la spiegazione (se ce ne fosse bisogno) del perché fosse tanto importante la lettura dei racconti, anche solo prima della nanna, ai nostri bambini.

Come in Italia l'iniziativa Nati per Leggere, anche negli USA l'associazione dei Pediatri Americani (American Academy of Pediatrics) lo scorso anno ha emesso un "editto" secondo il quale all'interno degli studi pediatrici si dovevano includere, fra le cure assistenziali prestate, anche la promozione della lettura iniziando alla nascita.

 In termini pratici, questa raccomandazione diceva che i pediatri avrebbero dovuto almeno periodicamente suggerire ai genitori di leggere ai loro bimbi e bebè, poiché la lettura ad alta voce li aiuta a crescere bene e li aiuterà più tardi negli studi.
Esiste infatti una serie di studi che collegano direttamente l'essere cresciuti in mezzo ai libri e con qualcuno che abbia letto per noi ad alta voce con lo sviluppo del linguaggio e il successo scolastico.

Tuttavia non era ancora noto il meccanismo che legasse le due cose, ovvero il perché leggere ad alta voce ai bambini fin da neonati aiuti lo sviluppo neuro cognitivo.

In Agosto, però, la rivista scientifica Pediatrics ha pubblicato i risultati di uno studio che ha utilizzato la RMN (risonanza Magnetica Nucleare) per studiare l'attività cerebrale di bambini fra i 3 e i 5 anni mentre ascoltavano storie adatte alle rispettive età. I ricercatori hanno rilevato differenze significative nell'attivazione del cervello in relazione a quanto era stato letto ad alta voce ai bambini a casa.

La conclusione dello studio è una correlazione positiva fra un'elevata esposizione a letture ad alta voce in età prescolastica e l'attivazione neurale della corteccia sinistra parietale-temporale-occipitale , una regione considerata come un hub che supporta l'elaborazione del linguaggio semantico, che, scientificamente, è alla base del successo negli studi e nella vita. Questa regione cerebrale è quella che permette di immaginare mentalmente e di comprendere le narrazioni. Attenzione, ciò non significa che il bambino sviluppi solo quella che è comunemente detta "immaginazione fervida", ma l'immaginazione è intesa anche come la capacità di pensiero, di immaginare soluzioni ai problemi, di individuare nuove possibilità anche in campo scientifico o tecnico.

Tradotto, i bambini che avevano genitori che leggevano loro di più a casa e che avevano più libri vedevano un'attivazione significativamente maggiore di quest'area del cervello, che è, come racconta il Dr. John S. Hutton, uno dei principali autori dello studio, del Cincinnati Children's Hospital Medical Center, "una regione che si occupa di integrazione multisensorial, integra il suono e la stimolazione visiva".
Questa stessa regione diventa molto attiva più avanti, quando i bambini leggono da soli, ma la novità dello studio sta nel fatto che si attiva anche quando si ascoltano storie, e queste aree del cervello elaborano associazioni visive, quindi anche se i bambini non stanno di fatto utilizzando la vista per leggere e guardare immagini, la regione si attiva. "E' come se i bambini utilizzassero l'occhio della mente per immaginare ciò che viene loro descritto e non mostrato, e il fatto che quest'area sai attivi maggiormente nei bambini che hanno ascoltato più storie lette ad alta voce può indicare che questi bambini sviluppino capacità che permettano loro di creare immagini e storie dalle parole che ascoltano. Li aiuta a comprendere qual è l'aspetto delle cose e può aiutarli a passare ai libri non illustrati. Ciò che permetterà loro più tardi di divenire dei lettori migliori, perché hanno sviluppato quella parte del cervello che li aiuta a "vedere" che cosa sta accadendo nella storia."
Il Dr. Hutton sostiene anche che la loro creatività è in questo modo stimolata in un modo che né i cartoni né i video possono fare, poiché tolgono loro almeno una parte della necessità di immaginare e , appunto, creare.

Naturalmente a ciò va aggiunto che, pur essendo risaputo che i bambini imparano a parlare e imparano parole dai genitori o da chi li circonda e accudisce, i libri spesso contengono molte parole che non vengono utilizzate quotidianamente e che i bambini quindi si trovano a imparare senza difficoltà, Cosa che non accade quando nessuno legge loro dei libri, le parole conosciute rimangono quelle del lessico familiare e quindi limitate.

Perciò si può dire che i bambini a cui i genitori leggono storie ad alta voce sentono e imparano un maggior numero di parole, mentre, allo stesso tempo, il loro cervello si esercita nel creare immagini associate a quelle stesse parole, e con frasi complesse e rime che si trovano anche nelle storie più semplici.

Mi ha affascinato scoprire questo studio, la cui ricerca mostra la complessità e i meccanismi che soggiaciono a qualcosa che sembra naturale, facile e semplice.

Quando leggiamo ai nostri bambini, fondamentalmente lo facciamo per stare con loro, per condividere tempo e gioia con loro, ma abbiamo così anche capito che non è solo un'attività piacevole da fare con i bambini, ma ha anche una funzione di accrescimento delle reti del cervello che servono nel lungo termine al passaggio alla lettura autonoma. E tutto ciò accade nel contesto di un contatto faccia a faccia con i bambini, pelle a pelle (come nel nostro caso, dove la lettura spesso avviene tutti insieme nel "lettone"), di un rituale confortante e gioioso.

Se servisse, ecco un motivo in più per partecipare ai #Flashbook e alle Letture Animate!

domenica 23 agosto 2015

Flashbook - Letture a Ciel Sereno 2015


Il 31 luglio, quasi allo scadere del mese dedicato ai Flashbook, letture a ciel sereno, sono riuscita a fare la mia lettura "pubblica" di libri per l'infanzia.

Quest'anno è stato tutto un non sapere se alla tal data sarei stata presente, quindi fissare una data e poi continuare a rimandarla mi sembrava brutto, e ho atteso fino all'ultimo minuto.

L'ultimo giorno un appello da parte di Flashbook - Letture a Ciel Sereno, per raggiungere le 500 letture in tutta Italia, un record storico, mi ha fatto dire all'ultimo minuto: oggi posso!

Avrei voluto organizzarne una ben fatta, con un bel preavviso, in una piscina o in un parco, dato il gran caldo di quei giorni, ma alla fine mi sono ridotta proprio all'ultimo minuto dell'ultimo giorno e, dopo essermi scervellata un pochino per trovare un posto adatto, dove avrei potuto trovare e attirare molti piccoliascoltatori, nonostante il brevissimo preavviso, mi sono risolta per andare all'ora di cena da Mc Donald's, quello di Verano Brianza, nuovissimo, che attira molti bambini perchè dispone di tantissimi tablet e altri giochi elettronici per bimbi, nonchè di una bella area esterna con pergola e giochi.

Quelo stesso giorno ho effettutato l'iscrizione al sito, compilando il form messo a disposizione dei lettori volontari e ho indicato due libri: A caccia dell'orso, di Michael Rosen e Helen Oxenbury,


e Gigio Folgore inventore , di Chris Riddell (libro che vedete nella foto sotto). Due bellissimi libri illustrati, il primo contenuto nella bibliografia ufficiale di Flashbook- Letture a Ciel Sereno 2015 e uno invece che i miei bimbi hanno molto amato.

Armati dei due libri, i bimbi e io ci siamo avviati per una cena in extremis da McDonald's per potervi effettuare la lettura nello spazio all'aperto, e vicino ai giochi per i bimbi, in modo da attirarne il più possibile.

Abbiamo disposto le locandine che abbiamo scaricato dal sito e stampato sul tavolo, con la scritta "Io partecipo a Flashbook" e ci siamo messi con i libri ben in vista. Poi ho iniziato a leggere, sperando che i bimbi vicini si interessassewro e così è stato. Alla fine, essendo solo due libri e abbastanza brevi, li ho riletti più volte per gruppi di bambini che arrivavano in momenti successivi. Qui una faccia da Flashbook e un gruppo di giovani ascoltatori!


Faccia da Flashbook 2015
Flashbook 2015- Faccia da Flashbook


Piccoli lettori attenti Flashbook 2015



E presto un articolo sulla prova scientifica dell'utilità (qualora ce ne fosse bisogno) del leggere ad alta voce ai bambini.

A presto con altre letture e speriamo altri Flashbook! (anche se ormai il periodo è terminato...ma noi dobbiamo ancora fare le nostre vacanze, e non è detto che non riusciamo a coinvolgere qualche bimbo in giro nelle nostre letture!)

mercoledì 2 aprile 2014

Letture animate: La nascita di Arlecchino /Dramatic Readings: The birth of Harlequin

Grande e lungo silenzio. Determinato dalla preparazione quasi contemporanea e dall'esecuzione di due letture animate, per le classi seconde e terze della scuola primaria.

Di quella per le terze vi racconterò in un post apposito, qui vi racconto de La Nascita di Arlecchino di Roberto Piumini, una lettura animata che era già stata proposta lo scorso anno per le classi seconde e che è stata riproposta quest'anno, cadendo nuovamente a cavallo del Carnevale la data per la lettura.



Chi ha già letto questo blog lo scorso anno, forse ricorderà i lunghi preparativi, l'uovo in scena da cui sbuca Arlecchino e che viene covato dal tempo e dall'attesa, dal Sole e dalla Luna, chi non lo ha letto potrà rivedere tutto qui, inclusa la preparazione del cappello da cuoco, del Sole e della Luna, del Tempo e dell'Allegria

E' stata un'esperienza intensa, molti dei costumi sono stati interamente rifatti dalla persona che aveva creato l'uovo perchè non li avevamo più a disposizione, e direi che anche quest'anno è stato un grande successo: i bambini e le maestre hanno apprezzato, si sono divertiti molto alla storia del panettiere e della massaia che inseguivano Arlecchino dopo avergli ammaccato le mani con una bella botta, e hanno appreso quanto fosse ingegnoso, nella storia di Piumini, Arlecchino stesso.

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Deep and long silence on this blog. Due to the preparation almost at the same time and the execution of two dramatic readings, one for the second year of the primary school and the other one for the third year.


I'll tell you more in detail about the one for the third year in a future post, now I'll concentrate on the "The Birth of Harlequin" by Roberto Piumini one, a dramatic reading that was proposed last year, too, for the second year of the primary school, and that has been repeated this year, as the date for the reading fell again in the Carnival period.

Those who read this blog last year will probably remember the long preparation, the egg on the scene from which Harlequin is born and that is sat on by Time and Wait, the Sun and the Moon; those who haven't read it yet can do so here, including the making of the Chef's Hat, of the Sun and the Moon, Time and Happiness


It's been an intense experience, many of the costumes had to be re-made by the person who had prepared the egg, since they weren't available anymore, and I'0d say that this year, too, it's been a great success: children and teachers appreciated it and they had a really good laughter at Harlequin running away from the bread maker and the houselady who had hit him on the hand while he was trying to steal their food. They also learnt how ingenious was Harlequin in Roberto Piumini's tale.



lunedì 10 febbraio 2014

Letture animate: Zelig, il piccolo leone. / Dramatic Readings: Zelig, the tiny lion

In questo periodo sono stata molto impegnata per la preparazione di tre letture animate, tutte da presentare in una scuola primaria: una per le classi prime, una per le classi seconde, una per le terze, benché avessi deciso di dedicarmi solo alle classi prime.

Sono comunque riusciti a coinvolgermi nelle altre due come lettrice, e quat'anno andrà così.

La prima lettura è stata fatta venerdì scorso, devo dire con un discreto successo: i 120 bambini che hanno a turno assistito alla lettura sono stati contenti, e mi sembra che anche le maestre abbiano apprezzato.



Il libro che è stato scelto è Zelig, il piccolo Leone di Fabrizio Silei.

Un libro che tratta in modo leggero, abbastanza divertente il tema della diversità: il leone è davvero piccolo, molto piccolo: potrebbe entrare nella tasca di una giacca. E, non bastasse la dimensione, ha la caratteristica di cambiare colore e aspetto a seconda degli animali con i quali si trova a contatto.

In realtà quello che sembra un difetto è un grande pregio: Zelig entra in empatia con chi incontra, si mette letteralmente nei suoi panni, cercando di comprenderlo e di capire come sia la sua vita.
Però per il resto della foresta è motivo di sberleffo e, per il padre, grande leone, re della foresta, è motivo di vergogna e dispiacere.
E Zelig, chiedendosi come mai non riesca a capire il padre, va all'avventura, cercando se stesso e il leone che è in lui. In questo suo viaggio incontra molti animali, e capisce che, indipendentemente dalla dimensione, ogni animale teme qualcosa o qualcuno e che la paura è uguale per tutti. Non solo, incontra degli uomini feroci e, per salvare gli animali della foresta, assume quel ruolo che suo padre tanto temeva che non sarebbe riuscito a svolgere mai: quello del leader di tutti gli animali.

E mentre parla con suo padre, Zelig finalmente riesce a comprendere anche lui, e pian piano si trasforma nel leone che avrebbe dovuto essere fin dall'inizio.

La storia è stata scelta proprio perché presenta il tema della diversità e dello scherno che tanto feriscono i bimbi di questa età, e fa loro capire che quello che ad altri sembra un difetto potrebbe essere un gran pregio.

L'animazione è stata fatta a voce e con l'ausilio di alcune musiche classiche ed altre africane, inoltre con l'uso di qualche supporto morbido, come peluche e cappelli a forma di animale.



venerdì 29 novembre 2013

Il Circo delle Nuvole - Gek Tessaro

Avete mai assistito a uno spettacolo teatrale di Gek Tessaro? No? Allora dovreste farlo.

Abbiamo letto, per valutarlo nell'ambito della scelta per una lettura animata, un suo libro illustrato: Il Circo delle Nuvole.



Ancora non abbiamo fatto la nostra scelta, ma sicuramente questo è un libro che merita attenzione, ed è adattissimo a molti bambini di oggi (ma forse non solo di oggi).

Narra di un signore che è diventato ricchissimo e che si compra tutto quello che può comprarsi, finché, un giorno, scopre di non poter comprare nulla, perché possiede già tutto. Ma proprio tutto, anche la sedia su cui siamo seduti noi è sua. I fiori sono suoi. Le fabbriche, le strade, le panchine...tutto gli appartiene ormai. E così diventa terribilmente triste, perché non sa più che cosa comprare.

Poi, un giorno, all'improvviso, un circo di nuvole danzanti gli si para davanti agli occhi e capisce che c'è ancora qualcosa che può comprare: il circo delle nuvole stesso!

E da qui in poi, per molte pagine, si apre un mondo onirico di trapezisti, uomini forti, personaggi stravaganti, cose, oggetti che costituiscono questo circo pazzesco.

L'uomo ricchissimo si compra il Circo delle Nuvole ma, all'improvviso, si mette a piovere. La gente si ripara con l'ombrello, il riccone comincia a saltellare qua e là cercando d raccogliere con dei secchi quanta più pioggia possibile, dato che gli appartiene (sono le nuvole che costituivano il SUO circo quelle che si stanno sciogliendo in pioggia!) e, ovviamente, esce sconfitto da questa avventura, scoprendo che no, non tutto si può comprare. Ci sono ancora cose che i soldi non possono far nulla per avere.

Una bella morale per bambini che, oggi, sono spesso abituati a ottenere, materialmente parlando, più di quanto sia non solo necessario, ma anche utile per la loro crescita come persone.

Ma inizialmente parlavo di spettacoli teatrali. Perché non solo Tessaro è scrittore e illustratore di chiara fama, è anche un performer teatrale: armato di pennarelli, pennelli, teli e proiettore, anima i suoi racconti stupendo grandi e piccini.

Un saggio della sua attività teatrale lo trovate qui:



I libri di Gek Tessaro invece potete acquistarli qui.

domenica 17 novembre 2013

Letture animate: I racconti della Scatola Rossa


(English Version will follow)
Oggi pomeriggio siamo stati al primo appuntamento de L'ora del racconto, una serie di letture animate da attori professionisti offerta gratuitamente dalla biblioteca comunale.

Il titolo dell'appuntamento era "I racconti della scatola rossa", come performer c'era Claudio Milani di Latoparlato, un attore che abbiamo scoperto essere straordinario.

La scatola rossa che compare in scena fin dall'inizio della performance ha un nome: Gloria, ed è un'eredità che il narratore ha ricevuto dal nonno, che gli raccontava a sua volta sempre delle storie con l'aiuto di Gloria. Perchè il nonno usava anche la musica nelle sue storie, ma non sapeva fare musica, e allora la musica la faceva Gloria, e la fa ancora oggi.
Claudio Milani - Latoparlato

E ogni volta che Gloria si apre, inizia la musica, come in quelle vecchie scatole con carillon, ed esce un racconto, che Claudio Milani narra ai bambini con un'espressività straordinaria, con voci diverse, una mimica grandiosa e l'ausilio di pochi oggetti che, in alcuni casi, si rivelano essere poi non banali oggetti. Ma qualcosa di straordinario.

I racconti che abbiamo avuto il piacere di "gustare" sono stati tre: Il Signore delle Lanterne (personalmente il mio preferito in assoluto), Nannino e Ghita (un riadattamento di Haensel e Gretel), Barbablu.
Fra i tre racconti due momenti di animazione-gioco fatti di movimenti, grdia, silenzi, parole e compartecipazione,  divertentissimi, ai quali hanno preso parte bambini e adulti accompagnatori con grande piacere e divertimento.

IL SIGNORE DELLE LANTERNE
Il Signore delle Lanterne era  un mago che con il suo cappello magico sapeva accendere le luci che illuminano la notte altrimenti totalmente buia: la luna, le stelle e le luci nelle camerette dei bambini. Per raggiungerle si faceva aiutare dalle sue amiche, le lucciole, che erano piccole, brutte e nere come le mosche.
Ma questo "mago" aveva un fratello cattivo, il mago di Allun, e voleva la notte tutta nera e senza luci, per poter commettere nefandezze di vario genere. Per rendere la notte buia per sempre, imprigionò  il Signore delle Lanterne nella grotta del ghiaccio freddo per trasformarlo in un cubetto di ghiaccio.

Per salvarlo sarebbe necessario attraversare il Bosco del Sonno Profondo, ma è troppo rischioso: basta toccare una foglia e si cade, appunto, in un sonno molto profondo. Una sola lucciola decide di arrischiarsi e attraversarlo, ma le insidiose foglie sono ovunque. Ce l'ha quasi fatta (fra gag e relative risate del pubblico) quando quasi giunta alla fine del bosco viene sfiorata da una foglia che è volata in alto a causa del vento e si addormenta.
Claudio Milani chiede a questo punto ai bambini di aiutarlo a svegliarla sottovoce, ed essi ci riescono: la svegliano, ma quando arriva alla grotta ormai è tardi. Il Signore delle Lanterne si è sciolto come un cubetto di ghiaccio al sole ed è rimasto solo il suo cappello.

La lucciola lo indossa per riportarlo alle sue compagne e il cappello s'illumina (davvero, lasciando a bocca a perta i bimbi) e da allora le lucciole illuminano tutte le notti d'estate, accendendosi e spegnendosi. Perchè la luce è a intermittenza? Perchè le lucciole quando si incontrano si tolgono il cappello per salutarsi e quando se lo tolgono, esso si spegne, per poi riaccendersi quando viene di nuovo posto sulla testa della lucciola.
Una conclusione straordinaria.

Dopo la prima storia, un "intervallo" con intrattenimento: abbiamo imparato a simulare la corsa dei cavalli e abbiamo eseguito, tutti insieme, una corsa di cavalli divertentissima.

A seguire, la seconda storia: Nannino e Ghita, un adattamento di Haensel e Gretel.
Con le straordinarie voci e mimiche di Claudio Milani, nelle vesti della strega, della matrigna e dei bambini.

Nannino e Ghita vivevano con papà e mamma in una casa vicino al bosco, ma un triste giorno la mamma morì e venne presto sostituita da una cattivissima matrigna. LA perfida donna riteneva che i bimbi mangiassero troppo e che se non ci fossero stati loro le condizioni di vita sue e del padre sarebbero state molto migliori, allora suggerì al padre di portarli in mezzo al bosco, accendere un bel fuoco, farli addormentare lì e poi andarsene senza portarli con sè.  Nannino, che quando la matrigna aveva parlato col padre non dormiva ancora, scoprì il suo piano, uscì dalla porta di casa e raccolse tanti sassolini che brillavano alla luce della luna per seminarli lungo il sentiero e ritrovare la strada del ritorno anche  di notte. E qui il racconto del tragitto nel bosco procede con l'interazione dell'attore con i bambini: a ognuno viene posto un sassolin nella mano, e i bambini si sentono partecipi di una storia grande ed emozionante.( E, durante il ritorno, il sassolino viene raccolto.)

Grazie a questo stratagemma, Nannino e Ghita riescono a far ritorno a casa, dove la matrigna è costretta a far buon viso a cattivo gioco e a ripetere il trucco il giorno seguente, chiudendo però, questa volta, a chiave la porta di casa e impedendo loro di raccogliere sassolini luminosi.

Nannino allora decide di seminare lamponi e more (caramelle che vengono consegnate a ogni bambino presente alla lettura) lungo il sentiero, ma questi vengono mangiati dagli animaletti del bosco (i bambini), quindi Nannino e Ghita si perdono di notte nel bosco, fino a giungere a una casetta dalle mura di marzapane e vengono attratti al suo interno da una vecchietta che si rivela essere poi una strega. Nannino viene messo in una gabbia e Ghita ha il compito di farlo ingrassare perchè la strega possa poi mangiarselo. Fortunatamente la sytrega ci vede molto poco e per lungo tempo i bambini la ingannano porgendole un ossicino di pollo al posto del dito di Nannino per farle sentire che è ancora troppo magro per essere gustoso.  Alla fine Ghita con uno stratagemma riesce a far bruciare la strega nel forno e sotto le sue ceneri i bambini trovano un pentolone pieno di monete d'oro e tornano dal padre che, nel frattempo, aveva cacciato la matrigna pentito e li accoglie con gioia.

A questo punto il nuovo intermezzo prevede le....bolle di sapone! E la magia delle bolle di sapone, che all'inizio aveva incontrato i "sapientini" di turno che avevano fatto i commenti da "sapientini" (e lo scrivo col sorriso, pensando a quanto questi sapientini si lascino poi incantare dalle magie che incantano tutti i bambini), lascia tutti a bocca aperta, specialmente quando vengono fatte col solo ausilio delle mani e quando due mamme con un maglione di lana vengono invitate a farsi avanti e a giocare a salterello delle bolle.

E infine BARBABLU

La bella Elissena, in contrasto con i suoi fratelli che la mettevano in guardia raccontandole le voci sulle precedenti mogli di Barbablù,  sposa il principe.
Quando Barbablù, dopo poco tempo dal matrimonio, parte per un lungo viaggio, le consegna un mazzo di chiavi con le quali può accedere a ogni stanza del castello, ma non deve usare la chiave d'oro per una stanza dalla porta d'oro. E' l'unica che le viene proibita.
Elissena, annoiata da sola al castello, invita le sue amiche e, sera dopo sera, visita tutte le stanze: ogni sera una stanza di un colore diverso, in cui si tiene una festa con musicisti vestiti di quel colore. E il racconto fatto da Milani con le vocine e la mimica è esilarante.
Ben presto le chiavi lasciatele da Barbablu finiscono e Elissena non resiste alla tentazione e sbircia, da sola,  nella porticina d'oro dove sono finite le altre sette mogli, che l'attore invita a immaginarsi, chiudendo gli occhi con le mani, nella scena più spaventosa che venga alla mente a ciascuno spettatore. Ecco, la scena che Elissena si trova di fronte è proprio quella immaginata da ciascuno: raccapricciante. La chiave d'oro si macchia indelebilmente di sangue, e per quanto Elissena tenti di pulirla, non ci riesce e, all'arrivo di Barbablu non riesce a nascondergli di essere stata nella stanza dalla porta d'oro. Il principe si arrabbia, si trasforma in orco e cerca di uccidere Elissena che però scappa, gridando di finestra in finestra.
I fratelli di Elissena sentono le grida e accorrono uccidendo l'orco e gettando la chiave d'oro nel pozzo.

Terminata anche l'ultima storia, Claudio Milani si congeda insegnando a salutare con un ciao come quello del mago di Allun, dell'orco, della strega cattiva, ecc. fino al ciao silenzioso, tutti insieme, un ciao corale e divertito da parte di tutti.

Uno spettacolo sinceramente eccezionale, accompagnato da musiche scelte con cura e luci che giocano con la scena su cui si trova il narratore, inframmezzato da momenti di interazione con i bambini e il pubblico tutto che rendono il tutto molto più divertente e coinvolgente di quanto già non sarebbe per la bravura di Milani.
E i bambini si sentono protagonisti, grazie a questi momenti in cui vengono chiamati a essere parte attiva della storia: quando chiedono a Gloria di aprirsi, quando reggono i sassolini luminosi; oppure quando, fuori dalle storie, partecipano agli intermezzi.


Non bastasse per la giornata di oggi, abbiamo avuto il piacere e l'onore di incontrare Andrea Vitali in libreria e di farci autografare il suo nuovissimo libro, una "fiaba per tutte le età": come fu che Babbo Natale sposò la befana.
Ne avevo ordinata una copia per i miei bimbi ed ero felice di andare oggi a farlo autografare, ma Vitali è stato incredibilmente gentile, nonostante sia arrivata, per i precedenti impegni, quasi alla fine dell'orario in cui si era reso disponibile, e ha scritto addirittura una dedica ai miei bimbi. Mentre andavo a prendere il libro, diretta alla libreria, ho anche deciso di acquistarne una copia per i miei nipotini e lui, con estrema gentilezza, ha dedicato e firmato anche la loro copia. Devo dire che avevo letto di lui che è un autore molto cordiale e disponibile, e in realtà l'ho davvero trovato tale.
Andrea Vitali

Devo dire che è identico alle foto che si trovano in giro di lui, salvo che ieri sera indossava una giacca marrone come quella delle foto qui sopra e un ascot in tinta, da vero Signore di campagna inglese.

Ecco qui la copertina del suo libro, uscito il 29 ottobre scorso e definito come una "fiaba per tutti" bambini dagli 8 anni, direi, ai 99:

Come fu che Babbo Natale sposò la Befana - Andrea Vitali


E lo trovate qui .

Non ho pensato (e forse anche se ci avessi pensato non avrei avuto la sfacciataggine di chiederglielo) a fare una foto con lui e il suo libro....peccato. Ma sono appunto sicura che non lo avrei chiesto anche se mi fosse venuto in mente!

Sono comunque troppo felice!

giovedì 31 ottobre 2013

Happy Halloween!

Buon Halloween a tutti! per noi sarà un pomeriggio con Flashbook. Ho finalmente deciso che libro leggere: deve essere una lettura relativamente rapida (abbiamo massimo mezz'ora di tempo), coinvolgente e divertente, oltre che con un pochino di suspense.

Happy Halloween Everybody! For us this will be a Flashbook afternoon. I have finally decided what book I'll read: it must be a quite fast reading (we've got maximum half an hour), engaging and funny, iwth a little bit of suspense.

E la scelta è ricaduta su
There's No Such Thing as A Ghostie! di Cressida Cowell, illustrato da Holly Swain

And the chosen book is
There's No Such Thing as A Ghostie! by Cressida Cowell and Holly Swain.

E' un libro che mi è molto piaciuto: ha lo stesso ritmo di A Caccia dell'Orso, è coinvolgente, ha ripetizioni che divertono molto i bambini,

I really like this book; it has a rhythm similar to that of Going on a Bear Hunt, its engaging, it has a number of repetitions that typically make children laugh.

crea suspense e usa suoni onomatopeici.
And it creates suspance with onomatopoeic sounds.

L'ideale per animarlo con la sola voce, con un piccolo accompagnamento musicale "da brivido".
It's ideal to make a dramatic reading with voice only and accompanied by creepy musical sounds.

E così alle 16,30 ci sarà questo Flashbook presso la palestra dove i miei figli praticano basket da quest'anno....speriamo di attirare quanti più bambini possibili!
And at 4.30 p.m. we'll have this flashbook at my children's basket gym, let's hope we'll attract as many children as possible!


venerdì 25 ottobre 2013

Luoghi incantati: Campsirago /Enchanted Places: Campsirago


Domenica scorsa, il 20 Ottobre, siamo andati alla tradizionale Burollata di Campsirago. Campsirago è un piccolissimo borgo medievale nei colli della Brianza, a circa 650 metri di altitudine, in mezzo a secolari boschi che nascondo numerosissimi e facili sentieri da percorrere fra i colori autunnali.


Campsirago è anche una Residenza teatrale, dove Scarlattine Teatro crea spettacoli che porta poi in tutto il mondo e dove spesso ci sono rappresentazioni per adulti e/o bambini.

Noi ci siamo andati per la prima volta in occasione della burollata, ovvero della festa della castagna, ed era tantissimo tempo che volevamo andarci. Ma la domenica passata era anche l'occasione per partecipare nuovamente a un breve corso di formazione gratuito in letture ad alta voce e lettura animate per l'infanzia, tenuto da attori professionisti formatori della compagnia Scarlattine Teatro.


La breve e intensa formazione è stata seguita da letture ad alta voce tenute da lettori volontari, che avessero partecipato o no al corso non importa, agli angoli dei vicoletti e dei boschi di Campsirago, per Liberi di leggere. Letture per bambini, tengo a specificare, visto che nasce in seno all'iniziativa Leggere per gioco, Leggere per amore.


In occasione di questa festa, poi, vi sono rappresentazioni teatrali per adulti e bambini e musica dal vivo,
castagne cotte sul fuoco all'aperto e vin brulé cotto sul fuoco sempre all'aperto.



Il luogo è incantato e incantevole, ci sono antiche costruzioni che nascondo pezzi di storia affascinante per i grandi e i piccoli: la nevaia che veniva utilizzata come frigorifero ante litteram,


il forno per la cottura del pane del villaggio sotto al portico,


enormi camini all'interno del palazzo principale, 

le stalle. E poi le cose nuove, le migliorie e le invenzioni della compagnia teatrale: la Yurta per la formazione e gli spettacoli, colorata e quasi incongrua in mezzo al paesaggio boschivo e alle case di pietra locale,
 
mentre altre cose, come i fuochi per le castagne (burolle) 
 

e per il vin brulé, con il suo vecchio paiolo per la cottura, ben si amalgamano al luogo antico.





Ogni lettore volontario ha letto un libro tra quelli che preferisce a chi avesse voglia di fermarsi ad ascoltare, libri per bambini, nell'ambito del progetto Leggere per Gioco, Leggere per Amore. C'è chi legge meglio, c'è chi legge meno bene, ma l'importante è appassionarsi e appassionare alla lettura fin dalla più tenera età, e la possibilità di farlo all'aperto in un luogo talmente incantevole, in mezzo agli splendidi colori dell'autunno e magari facendo precedere l'ascolto o la lettura da passeggiate nei boschi e poi, a seguire, un bel cartoccio di castagne, è un modo diverso per passare un bellissimo pomeriggio e gustarsi i frutti di stagione.



Finalmente siamo riusciti ad andarci anche noi, ad ascoltare tanta buona musica, a leggere, a giocare, anche se il tempo non è stato dei migliori. C'erano anche diversi banchetti di produttori a km.0 o di associazioni a scopo benefico, con piccoli laboratori per grandi e piccini, tutto gratuito, a offerta libera. E pazienza se alla fine abbiamo dovuto ripercorrere la strada per tornare nella frazione dove avevamo parcheggiato l'auto a passo di marcia e sempre più veloci, a causa della pioggia che diventava sempre più feroce, sempre più inclemente. Meno male ha cominciato a piovere solo dopo larga parte del pomeriggio!



Sicuramente abbiamo scoperto un posto bellissimo e presto ci torneremo per girovagare nei boschi e goderci un po' di aria buona! E presto torneremo per spettacoli teatrali, quando ce ne sarà in programma uno adatto ai nostri bimbi. Ci sono anche letture per bambini in molte biblioteche del meratese, per chi può andarci!


The English Version is here.

mercoledì 17 aprile 2013

Letture animate: A Caccia dell'Orso

Lo scorso giovedì ho tenuto una lettura animata in una scuola dell'infanzia davanti a un centinaio di bambini.

E' stata una mia proposta accolta con grande disponibilità e gioia dalla direttrice e dalle educatrici, e ne sono stata molto felice, per due motivi: mio figlio, dopo la lettura animata nella scuola del fratello più grande, voleva che ne facessi una nella sua di scuola, così l'ho fatto contento.

Il secondo motivo è che i bambini adorano le letture ad alta voce e è sempre bello e impressionante vedere come un centinaio di bambini si zittisca all'improvviso per seguire, capire ed eventualmente partecipare alla lettura.
 A caccia dell'Orso (nella versione originale We're Going on a Bear Hunt )di Michael Rosen, illustrato da Helen Oxenbury, è un libro infinitamente bello, di cui ho diffusamente parlato in questo post, e mi è piaciuto leggerlo e animarlo con voce, gesti e rumori davanti a tutti quei bambini incantati, che all'inizio erano zitti zitti, incuriositi, poi hanno cominciato a ridere all'arrivo del fango (melma nella traduzione italiana), fino a fare facce fra il divertito e l'impaurito all'apparire dell'orso e a ridere come matti all'idea che sotto al piumone fosse andato a rifugiarsi anche il cane.

Direi che è stato un grande successo, vista la reazione dei piccoli dai 3 anni ai 6 anni!

A caccia dell'Orso
Editore: Mondadori (5 marzo 2013)
Collana: Leggere le figure
Lingua: Italiano
ISBN-10: 8804626380
ISBN-13: 978-8804626381

martedì 19 marzo 2013

Libri Illustrati: A caccia dell'Orso

Un magnifico, incantevole libro illustrato nato dal felice connubio fra la penna di Michael Rosen e gli acquerelli e le matite di Helen Oxenbury veiene finalmente riproposto da Mondadori.
Un classico della letteratura moderna per l'infanzia che non doveva, non poteva mancare nel panorama dell'editoria e che invece è mancato anche troppo a lungo nella traduzione italiana.

Sono entusiasta del fatto che Mondadori abbia deciso, finalmente, di riproporlo.
Per quanto mi riguarda, questo libro è la summa della capacità di rendere il ritmo di una filastrocca in disegno, un autentico capolavoro.
La storia, sotto forma di filastrocca con tanto di ritornello ripetuto più volte, viene resa in modo insuperabile dalle illustrazioni della Oxenbury che ne comprende e riproduce in maniera pressochè perfetta contenuti e ritmo, cosa che non avviene spesso, anzi..direi che devo ancora trovare un libro con una capacità simile.

A partire dalla seconda e terza di copertina, fino alla quarta, gli acquerelli e le matite ci accompagnano magicamente in questo percorso di una famigliola che va "a caccia dell'orso".

La Oxenbury passa da tavole in bianco e nero su due pagine per illustrare la parte ripetitiva della filastrocca a tavole ad acquerello su due pagine per mostrarci ciò che accade in quella particolare strofa, con i suoni onomatopeici sulla pagina di sinistra, fino all'arrivo alla caverna, dove, cambiando l'atmosfera e il ritmo della filastrocca, i suoni onomatopeici sono sulla destra, seguiti da altre due tavole a colori e da suoni onomatopeici sulla sinistra.
 Seguono le tavole a colori, ma molto più piccole, per illustrare il percorso a ritroso, veloce, di corsa, per scappare verso il rifugio della propria casetta, dove il ritmo cambia di nuovo, e cambia di nuovo il formato e la forma delle tavole, fino all'enorme sospiro di sollievo finale, nel caldo e morbido e tranquillo rifugio familiare.

Un libro che va decisamente letto ad alta voce, con una mimica adeguata, e che divertirà e intratterrà i bambini come pochi altri, e presto ne trarrò una lettura animata per scuola dell'Infanzia.

Se volete uns aggio della bravura di Michael Rosen anche come performer, è qui (in inglese, ovviamente)

A caccia dell'Orso
Michael Rosen
Helen Oxenbury
Arnoldo Mondadori Editore
Marzo 2013



sabato 9 marzo 2013

Letture Animate: La Nascita di Arlecchino di Roberto Piumini

In questi giorni sono stata molto impegnata, perciò i post stanno andando a rilento.

Mercoledì abbiamo finalmente fatto la lettura animata che ci ha impegnati per tutti i mercoledì dei passati mesi: un debutto (quasi) alla grande e una seconda decisamente filata non solo liscia, ma direi benissimo.

A parte un piccolo intoppo nella prima lettura, risolto brillantemente grazie ad Arlecchino, direi che è stato un successone: i bambini sono rimasti affascinati sia dalla lettura, sia dallo "spetacolo" e hanno riso come dei matti in alcuni momenti particolarmente comici.
Le insegnanti sono anche loro imaste incantate, direi che è stato un bel successo!

Come vi avevo già forse accennato nel post del Cappello da Cuoco e in quello sul Sole e la Luna, il Tempo e l'Allegria, la cosa va sempre molto verso la drammatizzazione, che è cosa assai diversa dalla lettura animata classica, ma non posso imporre totalmente la mia volontà, e così arriviamo al compromesso: drammatizzazione sì, ma rimane la lettura e la musica di sottofondo e riempimento, perchè non si recita parlando. Altrimenti diventa teatro, non lettura! Questo lo scrivo perchè vorrei evitare che si contesti la lettura perchè è teatro: rimane lettura, un po' troppo drammatizzata. E sottolineo che non mi vede d'accordo, anche se è stato un gran successo, e ci hanno chiesto di ripeterla, e lo faremo mercoledì prossimo, in una scuola materna.

Il libro scelto quest'anno è La Nascita di Arlecchino, scritto da Roberto Piumini e Illustrato da Giovanni Manna, e racconta una nascita un po' diversa da quella storica di Arlecchino. Innanzitutto abbiamo scelto questo libro perchè la lettura doveva essere un po' prima, nel periodo di Carnevale, e ci sembrava giusto scegliere una storia carnascialesca. Anche se non è stato facile trovare un libro intelligente, garbato, con una storia ambientata a Carnevale o sul Carnevale: in generale i pochi libri che si trovano in giro raccontano la storia delle maschere tradizionali oppure come farsi una maschera. In secondo luogo l'abbiamo scelto perchè i bambini conoscessero almeno una delle maschere tradizionali del Carnevale, visto che ormai imperversano personaggi di fumetti e cartoni animati.

La storia narra della nascita di Arlecchino da un uovo gigante, fatto dall'allegria e covato poi dal tempo, dal sole e dalla luna, finchè si apre e nasce un Arlecchino grande, parlante e pensante, ma nudo. E, grazie a un primo incidente in cui gli rimane in mano un pezzetto di stoffa, che però non basta a coprirlo, capisce come fare per procurarsi altri pezzi di stoffa per farsi un vestito. Grazie poi al suo ingegno riesce a cucirsi il vestito e a indossarlo, salvo poi avere un altro pensiero che non riesce poi bene a comprendere: la fame! E a causa della fame incorre in alcuni episodi spaicevoli che faranno sì che cammini zoppicando e con le mani sotto le ascelle per il resto della vita.
Abbiamo cambiato leggermente il finale perchè non avevamo un'idea valida su come rappresentare il carro nero su cui viaggiano i personaggi che poi danno un nome ad Arlecchino, e allora ce lo siamo inventato.

Con l'aiuto di una mamma che lavora in un'azienda di divani, quindi un'esperta di come fare imbottiture e altro, abbiamo avuto anche l'uovo gigante da cui far sbucare Arlecchino. Col tempo si è un po' ammaccato, ma ha retto benissimo alle innumerevoli prove e all'essere sempre messo via in posti non adatti.
L'allegria e il tempo dovevano essere inizialmente rappresentati dai miei "dipinti" su polistirolo, che alla fine sono diventati parte del decoro murale, e sostituiti da un clown, metafora dell'allegria, e da una persona che indossava un costume da orologio, e, provvidenzialmente, le maestre quest'anno come lavoretti di carnevale hanno fatto costruire delle maschere-orologio, perciò aveva anche la maschera da orologio! Quella di uno dei nostri bambini.
Anche il Sole e la Luna sono infine stati impersonati da due mamme: una maschera da Luna che qualcuno già aveva, così come il mantello "notturno" e una da Sole fatta con un piatto di carta e un grande lenzuolo giallo.
Arlecchino era strepitoso: agilità e capacità di recitare sia come espressioni, movenze, sia come capacità di seguire la lettura, sono doti rare ed eccezionalmente presenti nella nostra mamma-insegnante-attrice.
Le musiche che ci hanno accompagnato sono state tratte dai film del grande Fellini.

Roberto Piumini e Giovanni Manna
La nascita di Arlecchino
Fabbri Editore
Collana Albi Illustrati
2002
ISBN-10: 8845180573
ISBN-13: 978-8845180576


venerdì 8 febbraio 2013

Il Sole e la Luna, il Tempo e l'Allegria

Come avevo scritto martedì scorso presentandovi il cappello da cuoco, in vista della lettura animata che faremo alla fine del mese di febbraio, sto occupandomi anche dei passaggi del del sole e della luna, del tempo e dell'allegria che sono piuttosto fugaci: l'Allegria depone l'uovo di Arlecchino, ma non lo cova, no, questo narra il libro di Piumini La nascita di Arlecchino, e allora lo covano il tempo, il Sole e la Luna, personaggi silenziosi, e, come tali creati con il polistirolo e tanti colori. Ve li presento in anteprima. Eccoli:

martedì 5 febbraio 2013

Il cappello da cuoco

In vista della lettura animata che faremo alla fine del mese di febbraio (un po' in ritardo rispetto al Carnevale, ma pazienza), abbiamo cominciato a lavorare a vari aspetti, visto che, nonostante le mie proteste, alla fine si trasforma sempre in una quasi drammatizzazione.
Io ho curato i "personaggi" del sole e della luna, del tempo e dell'allegria che covano l'uovo di Arlecchino, e ho deciso di fare il cappello da cuoco.

Inizialmente pensavo di fare un cappello con cartoncino e carta crespa, poi mi sono detta: visto che i bimbi si sono tanto divertiti a indossare il cappello da cuoco verso Capodanno a casa di amici e a farlo indossare al papà, perchè non farlo di tessuto così poi rimane?
E poi...potrebbe essere utile anche per Carnevale o per altre letture, chissà.
Tessuto bianco e non solo ne abbiamo...e allora mi sono messa all'opera. In realtà non è bianco, ma per scelta: avevo uno scampolo fiorato anni settanta di un tessuto IKEA e ho deciso di fare un allegro cappello a base bianca e colorata!

L'occorrente:

  • un pezzo di stoffa per la parte alta di 51cm. per 51 cm. (il mio fiorato)
  • un pezzo di stoffa di 20 cm per 61 per la fascia rigida (il mio bianco)
  • un pezzo da 20 cm per 61 di stoffa adesiva per rinforzare colletti (in merceria)
  • un pezzettino di velcro da 2,5x5 cm.
  • tanti spilli
  • filo e macchina per cucire.

Procedimento

Creiamo il top

Pieghiamo il tessuto quadrato da 51x51cm. a metà e stiriamolo per creare una piega. Pieghiamolo di nuovo a metà e stiriamolo per creare un'altra piega.

Mantenedolo piegato (quindi con il quadrato decisamente più piccolo), tracciamo una curva sui lati "aperti", dove non c'è la piega, e tagliamo il tessuto. Aprendolo avremo così ottenuto un cerchio.

Non stiriamo più perchè le pieghe ci serviranno poi.

Facciamo la fascia rigida

Tagliamo, se non è ancora tagliata, la striscia di tessuto bianco.

Usando, se ci sono, le istruzioni del pacchetto (altrimenti come nel mio caso, guardando bene di non stirare la parte con la colla ma quella dietro), mettiamo la fascia rigida per colletti di camicia sul retro del tessuto, mettendo il lato con la colla (quello lucido qui in foto)

a contatto con il tessuto e quello senza colla verso l'alto. Stiriamo bene in modo che la colla aderisca bene.


Pieghiamo poi a metà il tessuto doppiato con il tessuto rigido verso l'interno e stiriamo di nuovo per creare una bella piega a metà. Ora la fascia misurerà 10 cm. per 60 cm.


Riapriamo un attimo la fascia e ripieghiamo su se stessi i lati corti per circa 1,3 cm e stiriamo. Richiudiamo a metà la fascia e cuciamola per mantenerla così (a metà) e per chiudere le estremità.


Sovrapponiamo per circa 2 cm le estremità della fascia e puntiamole con uno spillo.

Sia in questo passaggio, sia in quelli successivi, gli spilli verranno messi dal lato non piegato della fascia, quello dunque dove si vede che sono due strati cuciti insieme, non dove c'è la piega.

Dividiamo in 4 parti uguali la fascia, segnando i 4 punti con altrettanti spilli.

Attacchiamo la parte superiore (top) alla fascia

Le "pieghe" segnate dagli spilli segnano la divisione in 4 parti della fascia. Con il tessuto rotondo messo a testa in giù, allineiamo le pieghe che avevamo fatto col ferro da stiro con le pieghe della della fascia segnate dagli spilli. A questo punto con molta pazienza e molti spilli bisogna, partendo da una delle 4 pieghe già segnate e andando sempre nella stessa direzione, fare tante piegoline equidistanti e fissarle con uno spillo ciascuna, fino a terminare il giro intorno alla fascia, sulla fascia stessa.

Quando avremo terminato di fare le piegoline, possiamo passare alla macchina per cucire e cucire lentamente, rimuovendo pian piano gli spilli. Si saranno così formate le belle pieghe del cappello da cuoco.

Prendiamo ora il velcro e cuciamolo sulla parte inferiore della fascia del cappello, come in figura:

Ora possiamo ribaltare il cappello, et voilà: la tenuta da chef è pronta!

Ci servirà, insieme a un bel grembiule, per uno dei personaggi a cui Arlecchino tenterà di prendere o le pagnotte o le polpette nella nostra lettura animata.