Perché il Carnevale lì non si risolve in un weekend o un martedì grasso, si protrae per diverse settimane, con maschere che girano per la città, per poi culminare nelle celebrazioni del martedì.
Abbiamo anche avuto fortuna: giornate freddissime, ma splendide, con un cielo blu da sogno e un sole incredibile, che non ha riscaldato per nulla, ma ci ha regalato colori vivaci, bagliori e baluginii dell'oro dei mosaici, e foto indimenticabili. Nonostante siano state fatte con lo smartphone, perché la cara, vecchia, adorata Canon ci ha abbandonati.
Abbiamo deciso di raggiungere Venezia in treno: prima di tutto, perché è la cosa più logica da fare, non essendo una città dove ci si possa muovere in auto, anzi, costituendo quest'ultima un impiccio di cui preoccuparsi; in secondo luogo per far provare ai bambini l'ebbrezza del treno ad alta velocità, anche se, fra Milano e Venezia, non è che raggiunga punte mirabolanti, dato che fa numerose fermate.
Una scelta che ripetiamo ogni volta che ci rechiamo nella laguna, e di cui non abbiamo mai avuto di che pentirci, nonostante i ritardi accumulati anche dai FrecciaRossa spesso e volentieri, e nonostante ciò significhi, per noi, levatacce all'alba, camminate, treni in coincidenza, ecc.
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Venezia, Canal Grande |