Sono due giorni che i bimbi si sono "chiusi" in cameretta, affiggendo un cartello alla porta che dice "Vietato entrare, F.A.C.I. al lavoro".
Ci hanno spiegato che se dobbiamo proprio entrare, prima dobbiamo bussare, e aspettare. Stanno creando qualcosa di loro, confabulano a voce bassa e stanno sicuramente combinando qualcosa di segretissimo.
Our children have been using privately their bedroom for two days, having at first posted a sign on the door that says "Entry forbidden. F.A.C.E. at work".
They explained us that if we really have to enter the bedroom, we have to knock first and wait. They're creating something totally theirs, they speak softly and they're surely preparing something "big"!
Questa mattina hanno creato una tessera, e ho scoperto che deve essere una specie di club di agenti segreti, visto che prima di uscire uno ha detto all'altro "Però dobbiamo lasciare a casa le tessere dell'agenzia" (qui c'è lo zampino di Topolino....)
E ci hanno chiesto un tubo lungo, molto lungo, e due imbuti. E si sono costruiti un rudimentale telefono senza fili, che in questo momento li sta tenendo molto impegnati.
This morning they created a badge, and I discovered this way that it must be a sort of a secret agents' club, given that before we went out one told the other : "But we should leave the agency's badges home!" (here I can retreive hints of Topolino's stories...)
And they asked for a long, very long tube, and two funnells. And they then build a rudimentary communication tube, which, at the moment, is keeping them very busy.
Al solito, osservare dall'esterno e ascoltare i loro discorsi, quando non si bisbigliano cose segrete, è illuminante e buffo. Prima per esempio il piccolo ha detto che se il tubo fosse rimasto tutto aggrovigliato, le parole "Non sono chiare perchè si attorcigliano, non si capiscono".
Questa volta non è servito alcun aiuto o intervento esterno, dalle tante storie lette su Topolino e su dei libri, per il più grande, lette dalle immagini e ascoltate per il più piccolo, è nato un gioco fatto di carta, forbici, pennarelli, tubi e imbuti. E di tanto divertimento loro e soddisfazione mia per la loro grande fantasia.
As always , observing children from outside and listening to their conversations, when they don't whisper secret things, is illuminating and also funny. Earlier, e.g., the tiny elf said that if the tube remained all tangles, the words would not "Be clear, because they twirl and twist, so you don't understand them!"
These days they didn't need any help or input from outside: from the many stories read in Topolino and in many books, the elder brother; read fin images and heard from mum, dad and the elder brother, the younger boy, a new game was born, made of paper, scissors, felt pens, tubes and funnels. And lots of fun amongst themselves and with my great satisfaction for their big fantasy!
Un blog nato un giorno per caso...un blog sulla lettura, le letture animate per bambini, per adulti, le performance e un po' di tutto e di più di ciò che ci incanta e ci stupisce.
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martedì 6 agosto 2013
giovedì 20 dicembre 2012
Giochi per bambini. E con bambini intendo gender-neutral.
Chi mi conosce sa che da sempre sono per l'eguaglianza fra i sessi e per l'emancipazione femminile. E con emancipazione femminile intendo il liberarsi da stereotipi castranti e sminuenti l'essere umano in quanto di genere femminile.
E non solo. Quando si tratta di bambini la cosa si fa mostruosa: nella mia percezione siamo tornati indietro di almeno 50 anni, a prima degli anni Settanta con i loro mutamenti sociali.
La distinzione che si nota in tutto, sia nella tipologia di gioco (bambola=bambinA, pistola, macchinina, trenino=bambinO) sia nella colorazione dello stesso identico gioco se destinato a un maschietto o a una femminuccia (clamoroso l'esempio delle biciclette, delle quali non si capisce perchè debbano essere rosa con dettagli fucsia o fucsia con dettagli turchesi quando destinate alle bambine; bianche a disegni azzurri o verdi con poliziotti o ranger vari se destinati ai maschietti), è a dir poco ghettizzante e terribilmente caratterizzante il bambino in quanto maschio o femmina, non in quanto persona, ed è da considerarsi assurda e perpetrante stereotipi di genere che già sono duri a morire, figuriamoci così.
A parole si parla di parità dei sessi, eguali diritti e doveri, possibilità di accesso al lavoro, parità di stipendi, ecc. ecc., nei fatti sono gli stessi genitori, complici le aziende produttrici, a perpetuare le discriminazioni di genere.
Quante volte i miei figli si sono sentiti dire che se è rosa o viola è da femmina...ma chi l'ha stabilito? Gli uomini non indossano forse camicie rosa? E il viola non è il colore dei paramenti sacri che indossano solo gli uomini della chiesa, proibiti alle donne? Eppure....i bambini sono la voce dell'innocenza, riportano solo ciò che assorbono dagli adulti che li circondano e che hanno influenza su di loro, come la tanta, troppa TV e pubblicità che molti vedono (e qui subentra il marketing come colpevole mezzo di diffusione di stereotipi di genere, perchè è ormai riconosciuta l'influenza sociale che esso ha).
Finalmente non mi sento più sola nella mia personale battaglia: dopo il catalogo Svedese di giochi di qualche mese fa che ha abolito la distinzione maschile-femminile, una bambina, molto più intelligente di tanti adulti, ha compiuto un gesto clamoroso che porterà a risultati concreti: qui l'articolo italiano, qui uno degli originali.
Come se poi i più grandi cuochi del mondo non fossero tutti uomini...o quasi!
Auguri cari bambini, vi auguro che questo sia un primo "piccolo passo per un uomo e un grande passo per l'umanità" (cit.)
E non solo. Quando si tratta di bambini la cosa si fa mostruosa: nella mia percezione siamo tornati indietro di almeno 50 anni, a prima degli anni Settanta con i loro mutamenti sociali.
La distinzione che si nota in tutto, sia nella tipologia di gioco (bambola=bambinA, pistola, macchinina, trenino=bambinO) sia nella colorazione dello stesso identico gioco se destinato a un maschietto o a una femminuccia (clamoroso l'esempio delle biciclette, delle quali non si capisce perchè debbano essere rosa con dettagli fucsia o fucsia con dettagli turchesi quando destinate alle bambine; bianche a disegni azzurri o verdi con poliziotti o ranger vari se destinati ai maschietti), è a dir poco ghettizzante e terribilmente caratterizzante il bambino in quanto maschio o femmina, non in quanto persona, ed è da considerarsi assurda e perpetrante stereotipi di genere che già sono duri a morire, figuriamoci così.
A parole si parla di parità dei sessi, eguali diritti e doveri, possibilità di accesso al lavoro, parità di stipendi, ecc. ecc., nei fatti sono gli stessi genitori, complici le aziende produttrici, a perpetuare le discriminazioni di genere.
Quante volte i miei figli si sono sentiti dire che se è rosa o viola è da femmina...ma chi l'ha stabilito? Gli uomini non indossano forse camicie rosa? E il viola non è il colore dei paramenti sacri che indossano solo gli uomini della chiesa, proibiti alle donne? Eppure....i bambini sono la voce dell'innocenza, riportano solo ciò che assorbono dagli adulti che li circondano e che hanno influenza su di loro, come la tanta, troppa TV e pubblicità che molti vedono (e qui subentra il marketing come colpevole mezzo di diffusione di stereotipi di genere, perchè è ormai riconosciuta l'influenza sociale che esso ha).
Finalmente non mi sento più sola nella mia personale battaglia: dopo il catalogo Svedese di giochi di qualche mese fa che ha abolito la distinzione maschile-femminile, una bambina, molto più intelligente di tanti adulti, ha compiuto un gesto clamoroso che porterà a risultati concreti: qui l'articolo italiano, qui uno degli originali.
Come se poi i più grandi cuochi del mondo non fossero tutti uomini...o quasi!
Auguri cari bambini, vi auguro che questo sia un primo "piccolo passo per un uomo e un grande passo per l'umanità" (cit.)
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