domenica 17 novembre 2013

Letture animate: I racconti della Scatola Rossa


(English Version will follow)
Oggi pomeriggio siamo stati al primo appuntamento de L'ora del racconto, una serie di letture animate da attori professionisti offerta gratuitamente dalla biblioteca comunale.

Il titolo dell'appuntamento era "I racconti della scatola rossa", come performer c'era Claudio Milani di Latoparlato, un attore che abbiamo scoperto essere straordinario.

La scatola rossa che compare in scena fin dall'inizio della performance ha un nome: Gloria, ed è un'eredità che il narratore ha ricevuto dal nonno, che gli raccontava a sua volta sempre delle storie con l'aiuto di Gloria. Perchè il nonno usava anche la musica nelle sue storie, ma non sapeva fare musica, e allora la musica la faceva Gloria, e la fa ancora oggi.
Claudio Milani - Latoparlato

E ogni volta che Gloria si apre, inizia la musica, come in quelle vecchie scatole con carillon, ed esce un racconto, che Claudio Milani narra ai bambini con un'espressività straordinaria, con voci diverse, una mimica grandiosa e l'ausilio di pochi oggetti che, in alcuni casi, si rivelano essere poi non banali oggetti. Ma qualcosa di straordinario.

I racconti che abbiamo avuto il piacere di "gustare" sono stati tre: Il Signore delle Lanterne (personalmente il mio preferito in assoluto), Nannino e Ghita (un riadattamento di Haensel e Gretel), Barbablu.
Fra i tre racconti due momenti di animazione-gioco fatti di movimenti, grdia, silenzi, parole e compartecipazione,  divertentissimi, ai quali hanno preso parte bambini e adulti accompagnatori con grande piacere e divertimento.

IL SIGNORE DELLE LANTERNE
Il Signore delle Lanterne era  un mago che con il suo cappello magico sapeva accendere le luci che illuminano la notte altrimenti totalmente buia: la luna, le stelle e le luci nelle camerette dei bambini. Per raggiungerle si faceva aiutare dalle sue amiche, le lucciole, che erano piccole, brutte e nere come le mosche.
Ma questo "mago" aveva un fratello cattivo, il mago di Allun, e voleva la notte tutta nera e senza luci, per poter commettere nefandezze di vario genere. Per rendere la notte buia per sempre, imprigionò  il Signore delle Lanterne nella grotta del ghiaccio freddo per trasformarlo in un cubetto di ghiaccio.

Per salvarlo sarebbe necessario attraversare il Bosco del Sonno Profondo, ma è troppo rischioso: basta toccare una foglia e si cade, appunto, in un sonno molto profondo. Una sola lucciola decide di arrischiarsi e attraversarlo, ma le insidiose foglie sono ovunque. Ce l'ha quasi fatta (fra gag e relative risate del pubblico) quando quasi giunta alla fine del bosco viene sfiorata da una foglia che è volata in alto a causa del vento e si addormenta.
Claudio Milani chiede a questo punto ai bambini di aiutarlo a svegliarla sottovoce, ed essi ci riescono: la svegliano, ma quando arriva alla grotta ormai è tardi. Il Signore delle Lanterne si è sciolto come un cubetto di ghiaccio al sole ed è rimasto solo il suo cappello.

La lucciola lo indossa per riportarlo alle sue compagne e il cappello s'illumina (davvero, lasciando a bocca a perta i bimbi) e da allora le lucciole illuminano tutte le notti d'estate, accendendosi e spegnendosi. Perchè la luce è a intermittenza? Perchè le lucciole quando si incontrano si tolgono il cappello per salutarsi e quando se lo tolgono, esso si spegne, per poi riaccendersi quando viene di nuovo posto sulla testa della lucciola.
Una conclusione straordinaria.

Dopo la prima storia, un "intervallo" con intrattenimento: abbiamo imparato a simulare la corsa dei cavalli e abbiamo eseguito, tutti insieme, una corsa di cavalli divertentissima.

A seguire, la seconda storia: Nannino e Ghita, un adattamento di Haensel e Gretel.
Con le straordinarie voci e mimiche di Claudio Milani, nelle vesti della strega, della matrigna e dei bambini.

Nannino e Ghita vivevano con papà e mamma in una casa vicino al bosco, ma un triste giorno la mamma morì e venne presto sostituita da una cattivissima matrigna. LA perfida donna riteneva che i bimbi mangiassero troppo e che se non ci fossero stati loro le condizioni di vita sue e del padre sarebbero state molto migliori, allora suggerì al padre di portarli in mezzo al bosco, accendere un bel fuoco, farli addormentare lì e poi andarsene senza portarli con sè.  Nannino, che quando la matrigna aveva parlato col padre non dormiva ancora, scoprì il suo piano, uscì dalla porta di casa e raccolse tanti sassolini che brillavano alla luce della luna per seminarli lungo il sentiero e ritrovare la strada del ritorno anche  di notte. E qui il racconto del tragitto nel bosco procede con l'interazione dell'attore con i bambini: a ognuno viene posto un sassolin nella mano, e i bambini si sentono partecipi di una storia grande ed emozionante.( E, durante il ritorno, il sassolino viene raccolto.)

Grazie a questo stratagemma, Nannino e Ghita riescono a far ritorno a casa, dove la matrigna è costretta a far buon viso a cattivo gioco e a ripetere il trucco il giorno seguente, chiudendo però, questa volta, a chiave la porta di casa e impedendo loro di raccogliere sassolini luminosi.

Nannino allora decide di seminare lamponi e more (caramelle che vengono consegnate a ogni bambino presente alla lettura) lungo il sentiero, ma questi vengono mangiati dagli animaletti del bosco (i bambini), quindi Nannino e Ghita si perdono di notte nel bosco, fino a giungere a una casetta dalle mura di marzapane e vengono attratti al suo interno da una vecchietta che si rivela essere poi una strega. Nannino viene messo in una gabbia e Ghita ha il compito di farlo ingrassare perchè la strega possa poi mangiarselo. Fortunatamente la sytrega ci vede molto poco e per lungo tempo i bambini la ingannano porgendole un ossicino di pollo al posto del dito di Nannino per farle sentire che è ancora troppo magro per essere gustoso.  Alla fine Ghita con uno stratagemma riesce a far bruciare la strega nel forno e sotto le sue ceneri i bambini trovano un pentolone pieno di monete d'oro e tornano dal padre che, nel frattempo, aveva cacciato la matrigna pentito e li accoglie con gioia.

A questo punto il nuovo intermezzo prevede le....bolle di sapone! E la magia delle bolle di sapone, che all'inizio aveva incontrato i "sapientini" di turno che avevano fatto i commenti da "sapientini" (e lo scrivo col sorriso, pensando a quanto questi sapientini si lascino poi incantare dalle magie che incantano tutti i bambini), lascia tutti a bocca aperta, specialmente quando vengono fatte col solo ausilio delle mani e quando due mamme con un maglione di lana vengono invitate a farsi avanti e a giocare a salterello delle bolle.

E infine BARBABLU

La bella Elissena, in contrasto con i suoi fratelli che la mettevano in guardia raccontandole le voci sulle precedenti mogli di Barbablù,  sposa il principe.
Quando Barbablù, dopo poco tempo dal matrimonio, parte per un lungo viaggio, le consegna un mazzo di chiavi con le quali può accedere a ogni stanza del castello, ma non deve usare la chiave d'oro per una stanza dalla porta d'oro. E' l'unica che le viene proibita.
Elissena, annoiata da sola al castello, invita le sue amiche e, sera dopo sera, visita tutte le stanze: ogni sera una stanza di un colore diverso, in cui si tiene una festa con musicisti vestiti di quel colore. E il racconto fatto da Milani con le vocine e la mimica è esilarante.
Ben presto le chiavi lasciatele da Barbablu finiscono e Elissena non resiste alla tentazione e sbircia, da sola,  nella porticina d'oro dove sono finite le altre sette mogli, che l'attore invita a immaginarsi, chiudendo gli occhi con le mani, nella scena più spaventosa che venga alla mente a ciascuno spettatore. Ecco, la scena che Elissena si trova di fronte è proprio quella immaginata da ciascuno: raccapricciante. La chiave d'oro si macchia indelebilmente di sangue, e per quanto Elissena tenti di pulirla, non ci riesce e, all'arrivo di Barbablu non riesce a nascondergli di essere stata nella stanza dalla porta d'oro. Il principe si arrabbia, si trasforma in orco e cerca di uccidere Elissena che però scappa, gridando di finestra in finestra.
I fratelli di Elissena sentono le grida e accorrono uccidendo l'orco e gettando la chiave d'oro nel pozzo.

Terminata anche l'ultima storia, Claudio Milani si congeda insegnando a salutare con un ciao come quello del mago di Allun, dell'orco, della strega cattiva, ecc. fino al ciao silenzioso, tutti insieme, un ciao corale e divertito da parte di tutti.

Uno spettacolo sinceramente eccezionale, accompagnato da musiche scelte con cura e luci che giocano con la scena su cui si trova il narratore, inframmezzato da momenti di interazione con i bambini e il pubblico tutto che rendono il tutto molto più divertente e coinvolgente di quanto già non sarebbe per la bravura di Milani.
E i bambini si sentono protagonisti, grazie a questi momenti in cui vengono chiamati a essere parte attiva della storia: quando chiedono a Gloria di aprirsi, quando reggono i sassolini luminosi; oppure quando, fuori dalle storie, partecipano agli intermezzi.


Non bastasse per la giornata di oggi, abbiamo avuto il piacere e l'onore di incontrare Andrea Vitali in libreria e di farci autografare il suo nuovissimo libro, una "fiaba per tutte le età": come fu che Babbo Natale sposò la befana.
Ne avevo ordinata una copia per i miei bimbi ed ero felice di andare oggi a farlo autografare, ma Vitali è stato incredibilmente gentile, nonostante sia arrivata, per i precedenti impegni, quasi alla fine dell'orario in cui si era reso disponibile, e ha scritto addirittura una dedica ai miei bimbi. Mentre andavo a prendere il libro, diretta alla libreria, ho anche deciso di acquistarne una copia per i miei nipotini e lui, con estrema gentilezza, ha dedicato e firmato anche la loro copia. Devo dire che avevo letto di lui che è un autore molto cordiale e disponibile, e in realtà l'ho davvero trovato tale.
Andrea Vitali

Devo dire che è identico alle foto che si trovano in giro di lui, salvo che ieri sera indossava una giacca marrone come quella delle foto qui sopra e un ascot in tinta, da vero Signore di campagna inglese.

Ecco qui la copertina del suo libro, uscito il 29 ottobre scorso e definito come una "fiaba per tutti" bambini dagli 8 anni, direi, ai 99:

Come fu che Babbo Natale sposò la Befana - Andrea Vitali


E lo trovate qui .

Non ho pensato (e forse anche se ci avessi pensato non avrei avuto la sfacciataggine di chiederglielo) a fare una foto con lui e il suo libro....peccato. Ma sono appunto sicura che non lo avrei chiesto anche se mi fosse venuto in mente!

Sono comunque troppo felice!

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