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lunedì 19 agosto 2013

Luoghi Magici con i Bambini: i Castelli della Valle d'Aosta / Enchanted Places with Children: Castles in Valle d'Aosta

Arco Augusteo
Ci siamo presi una pausa di due giorni e abbiamo portato i nostri elfi in Valle d'Aosta con l'intento di visitare qualche castello fra i numerosi e famosi della Valle d'Aosta.
Abbiamo scelto su un sito Internet un hotel a due sole stelle ma molto promettente a Nus per ovviare a eventuali stanchezze e mal tempo (anche se le previsioni erano ottime): piscina interna ed esterna, bagno turco e colazione inclusi a una cifra più che ragionevole.

We've gone on a two days break with our two little elves and we've been to Valle d'Aosta, meaning to visit some of the many and famous castles of the Region.
We chose before leaving a two star but very promising hotel in Nus, to have a pleasant rest in case of being very very tired and bad weather (even if the forecast was splendid): inner and outer pool, hammam and inclusive of breakfast at a very reasonable price.

Il primo giorno abbiamo guidato diretti fino ad Aosta, e molto velocemente: le strade e autostrade erano praticamente deserte, non abbiamo trovato proprio traffico! PErciò siamo riusciti ad arrivare relativamente presto e abbiamo iniziato con una visita alla città: dal ponte Romano alla Porta PRetoria e oltre, fino al Municipio .
I bamibini erano affascinati dall'idea che così lontani da Roma ci è stato dato il benvenuto dall'Arco Augusteo, vecchio di duemila anni, e poi dalle tante e piccole casette affacciate sulla via pedonale che, ai tempi dei romani, era ancora campagna, fino alla Porta Pretoria (Augusta Pretoria, la città romana).

On day one we drove all the way to Aosta very quickly: the roads and the motorways were desert, we had no traffic at all! So we got there early and started visiting the town: from the Roman bridge to the Porta Pretoria and beyond, to the Town Hall.
The children were fascinated by the idea that so far from Rome they were welcomed by the Arch called Arch of Caesar Augustus, then by the many beautiful and tiny houses looking onto the main pedestrian road, which, at the time of the Romans was still countryside up to the Porta Praetoria (Augusta Paraetoria, la città romana , sorry but the link is in Italian or French only...)

Abbiamo camminato lungo la Via del Bhutier e siamo arrivati, con una svolta a destra, alla Chiesa dei Santi Pietro e Orso, con l'imponente torre di fronte alla chiesa e al chiostro stessi. E un monumentale tiglio di 500 anni di fronte alla torre! E, oltre il tiglio, i resti di una chiesa Paleocristian, a ingresso libero, come la maggior parte dei resti romani di Aosta.
La Chiesa e il chiostro valgono una visita. Sotto la chiesa c'è una tipica cripta con un altare in pietra: le guide normalmente non lo raccontano, ma c'è una leggenda locale che dice che se si esprime un desiderio gattonando sotto l'altare, passando nel buco scavato in esso e usciendo dall'altro lato, e poi si dice una preghiera, il desiderio verrà esaudito.

We walked along the Via del Bhutier and got to the Church of Saints Peter and Orso with the imposing tower in front of the church and cloister itself.
And a monumental 500-year-old lime (linden) tree in front of the tower!
And beyond that, the remains of a Paleochristian church, visible with a free entrance, as most of the Roman monuments in Aosta.
The church and the Cloister are well worth a visit. Under the church there's a typical crypt with a stone altar: the guides usually don't tell you that, but a local legend tells that if you express a desire crawling under the stone altar, through the hole in it, coming out on the other side, and then say a prayer, the desire will come true.


Il chiostro ha numerosissime colonnine medioevali, ognuna di esse con un capitello scolpito diverso dagli altri: provate a fare una caccia al tesoro con i bambini, chiedendo loro di identificare quelli che raffigurano animali (per esempio i cammelli) o umani, o qualsiasi cosa vi venga in mente di cercare. Questo renderà la visita ancora più affascinante.
 

The Cloister has medieval pillars each one of them with a different sculpted capital: try a treasure hunt with the children, asking them to identify those containing animals (e.g. camels) or humans, or whatever you come up with. This will make the visit even more fascinating for them.

Dopo esserci seduti sulle panchine di pietra ai piedi dell'antico tiglio per pranzare, abbiamo visitato la chiesa paleocristiana, poi abbiamo lasciato questa zona per tornare sulla Via del Bhutier e attraversare Porta Pretoria per visitare i resti del Teatro Romano (bello, bellissimo, e varrebbe la pena di pagarci un biglietto, anche minimo, se ce ne fosse uno da pagare per contribuire ai lavori di mantenimento e restauro).
Siamo poi di nuovo tornati sulla via principale (sempre area pedonale) e abbiamo camminato fino alla cattedrale, che non si trova sul corso principale ma in una via laterale, e non siamo riusciti a visitarla perchè era chiusa per l'ora di pranzo, essendo circa le 13. La Cattedrale si affaccia su un criptoportico romano a libero accesso, ancora una volta, che era un foro romano importante.

After sitting on the stone benches under the ancient tree to have lunch, we visited the paleochristian church, then left this area to head back to Via del Bhutier and cross the Porta Praetoria and see the remains of the Roman Theatre (beautiful, beautiful and worth paying a ticket, if there was one to pay...to support the maintenance works)

We got back on track on the main road (always in the pedestrian precinct) and walked to the Cathedral, which is, by the way, again on a side road, and looks onto a Cryptoporticus of Roman origins,Cathedral that we couldn't visit, being after 1 p.m. and being the church closed for lunchtime.
Augustus Arch, Porta Praetoria, Roman Theatre. Arco di Augusto, Porta Pretoria, Teatro Romano.
Abbiamo proseguito il cammino fino a vedere l'enorme municipio, e dopo tutto il camminare e con tutto il sole che abbiamo preso, che, va detto, non era caldissimo (circa 25°C), ma a questa altitudine vicino alle montagne picchia fortissimo e stanca molto, i piccoli elfi mostravano segni di stanchezza, perciò ci siamo rifatti la camminata fino all'Arco di Augusto e oltre, per vedere il ponte romano, che da circa 1000 anni non è più sull'acqua, a causa dello spostamento completo a qualche decina di metri di distanza, durante un'inondazione, del torrente che vi scorreva sotto.
A questo punto ci siamo rimessi in auto e abbiamo guidato verso Nus, tornando indietro, cioè, e abbiamo rpeso possesso della stanza di hotel che avevamo prenotato, per poi andare a nuotare. Per prima gli elfi hanno provato la piscina esterna: nonostante tutto il sole e i 25°, l'acqua era fredda, quasi gelata, perciò sono scappati fuori e siamo andati alla piscina interna, dove siamo rimasti per un'ora e mezza a rilassarci, giocare e nuotare. E la piscina interna ha un soffitto parzialmente coperto da un cielo di fibre ottiche, che la rendevano mirabolante agli occhi dei bambini: con le luci che cambiavano sempre colore e con la forma delle lucine delle fibre ottiche, per loro era una fascinazione continua.

After all the walking and visiting, and with all the sun (in spite of the good temperature, 25°C, the sun at this altitude and near the mountains really is sort of cooking!), the little elves showed some tiredness, therefore we headed back towards the Augustus Arch and beyond, to see the Roman Bridge, which since the year 1000 more or less isn't anymore on water, because of a flooding of the river that left its originbary seat to move a few mteres away, where it flows nowadays. We then took the car and drove back to Nus and took possession of the hotel room, going for a swim. At first they tried the outer pool: with all the sun shining and the 25°C, the water was cold, really freezing cold, so they opted for the inner pool, where we spent about one and a half hour, relaxing, playing, swimming. And the inner pool, by the way, had partially a ceiling of fiber optics lights, that made it so astonishing for the children: colors kept changing and the fiber optics are by themselves a different sort of thing...

Dopo la pausa salutare e divertente, e dopo aver fatto merenda con la frutta, abbiamo "attraversato la strada" per andare al castello di Fénis.
Lì abbiamo avuto un po' una sorpresa: eravamo stati troppo ottimisti a non andarci subito per comprare i biglietti, prima della pausa relax: erano le 17 e abbiamo dovuto aspettare l'ingresso delle 18,15 per entrare!
Ma c'è una ragione: in agosto l'Italia è davverpo in vacanza e fra turisti italiani e stranieri tutti i posti turistici sono di solito pieni, in più possono entrare solo gruppi di 25 persone al massimo e con visita guidata. PErciò preparatevi in anticipo: o prenotate e pagate on line indicando la precisa data e ora della visita prescelta, o dovrete aspettare...
In ogni caso abbiamo passato l'ora di attesa camminando fra i verdi campi circostanti e ammirando da diverse angolazioni il castello.


After this healthy and funny break, and after having some fruit as a snack, we "crossed the road" and went to the Fénis Castle.
There we had a bit of a surprise: we had been too optimistic not going immediately and buying the tickets for the afternoon: it was 5 p.m. and we had to wait until 6.15 p.m. to enter! But there's a reason: in August Italy is really on holiday, therefore all touristic places are usually full, plus they allow only groups of 25 people maximum inside and on guided tours. So be prepared: either you book and pay online in advance for an established hour, or you'll have to wait...
Anyway, we spent the time walking through grass meadows, beautifully green, and then got back on time to enter the castle.

Castello di Fenis. Fenis Castle
Entrando ci hanno subito detto che niente di ciò che il castello contiene è originale se non i muri, interni ed esterni, e tutto ciò che ha a che fare con la pietra: e questo a causa del fatto che il castello, costruito dagli Challans, la famiglia più ricca e importante della Valle d'Aosta, intorno al 13° secolo fu abbandonato e rimase in balia degli eventi e degli agenti atmosferici per due secoli, fino al ventesimo secolo, e in quel periodo di abbandono fu utilizzato dai contadini per stiparvi fieno, animali, ecc. e il mobilio fu disperso, così come tutto ciò che conteneva. Durante gli anni Trenta il governo lo fece restaurare e voleva costruirvi un museo dell'arredo valdostano, ma tutti gli arredi oggi presenti, benchè siano antichi, sono di origine piemontese!


As we got inside we were warned: nothing in the castle is original but the walls, interior and exterior, and all that has to do with stone: because the castle, built by the Challans family around the XIII century, was abandoned for about 200 years, until the XX century, and at that time it was used by peasants to store hay, animals and the like. And all the furniture was lost. During the thirties the government restored it and wanted to build a museum of the Valle d'Aosta ancient furniture, but the furniture inside, in spite of being really ancient, is from Piedmont.

Anche se dovettero rifare il tetto, e nonostante sia "vuoto", il castello è meraviglioso: ha molti ed enormi camini, uno dei quali, nel piano della servitù al pianterreno, ha una cappa alta 18 metri. Era enorme e veniva utilizzato per affumicare la carne (l'unioco modo per conservarla all'epoca in questa zona) e il calore e il fumo prodotti erano utilizzati, tramite quell'immensa cappa, per riscaldare i muri del piano nobile.Inoltre il cortile interno è stupendo: ha ancora tutti gli affreschi murali del 14° secolo, molto ben conservati nonostante il cortile sia all'aperto: il tetto corre lungo il perimetro quadrato del castello ma ha unìapertura centrale, lasciando appunto scoperto il cortile, perciò neve, pioggia, sole, tutto avrebbe potuto compromettere gli affreschi, ma sono ancora in ottime condizioni.


Even if they had to redo the roof, and in spite of being "empty", the castle is wonderful: it has plenty of huge fireplaces, one of which, in the servants' quarters on the ground floor, has a 18 meter high chimney. It was huge, and used to smoke meat (the only way to preserve it at that time) and the heat and the smoke produced were also used, with that very high chimney, to heat the upper noble floor.
Plus  the inner courtyard is gorgeous: it still has all of the XIV century wall frescoes, very well preserved even if the courtyard is open: the roof runs on the square building leaving the inner court open, therefore snow, rain, sun, all of it could have compromised the frescoes but they're still magnificent.

Per quanto riguarda i bambini, vi rivelerò un segreto: dite loro che devono fare una caccia al tesoro (e in ogni caso la signora che ci ha guidato nel nostro giro è stata davvero gentile e carina con i bambini e suggeriva loro di infilarsi in posti dove agli adulti non era permesso entrare, li invitava a sedersi sui sedili di pietra sotto le finestre, ecc... rendendo la visita più divertente per loro), e fate loro cercare piccole o grandi visi nascosti e scolpiti in mensole di pietra o di legno, o nei muri del castello...Dopo che ne avranno trovato qualcuno, potete raccontare loro di che si tratta: sono figurette apotropaiche di origine celtica, che dovevano tenere lontani gli spiriti cattivi e il male, lontano dalla famiglia e dalla sua casa. E in ogni caso, se non riuscite a vederle, ne troverete una proprio al primo piano accanto a una porta vicinissima a un immenso camino e ben otto in cima alle torri...dovete solo aguzzare la vista!

As for the children, I'll reveal you a secret: tell them they have to go on a treasure hunt (by the way, the lady who guided us in the tour was really pleasant and she suggested the children to spot things in certain areas where adults couldn't go, invited them to seat on the stone benches under the windows, etc...making the tour funny for them), and find tiny or larger faces hidden in stone or wooden shelves, or in walls of the castle... After they find some you can tell them what they are: they're apotropaic figurines of Celtic origin, meant to keep bad spirits and evil away from the family and the house. And anyway you can find one on the first floor near a door next to a fireplace and eight on top of the towers...you just have to look very well :)

Dopo aver cercato tutte le figurine e dopo averl individuate tutte, abbiamo lasciato il castello e siamo andati a cena ad Aosta, dove avevamo già adocchiato nel pomeriggio una piccola birreria artigianale con cucina (B63) in centro, vicina alla cattedrale: ci siamo dietti lì e abbiam cenato benone tutti e quattro, con assaggio di una birra scura di produzione propria, ottima.

E così finisce il giorno numero uno!
Siamo andati a nanna per il meritato riposo e per prepararci con nuove energie per il giorno seguente, altrettanto se non più intenso ancora!

After looking for all of the figurines and after spotting all of them, we left the castle and went for a dinner in Aosta, where we had already spotted an artisan brewery with kitchen (B63) in the centre of town, and we headed there and ate in a very good way, all four of us, tasting a dark beer made by themselves.

Day one ends here! We went to bed to have a well deserved rest and to be ready for the following intense day!

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