venerdì 25 gennaio 2019

Dreaming Murakami: l'anteprima mondiale del film



Per 48 ore, dal 19 Gennaio scorso alle 19, il film Dreaming Murakami è stato disponibile nel mondo intero (tranne in Giappone) in streaming gratuito per la gioia gli appassionati del celebre scrittore giapponese.


ATTENZIONE: ***********SPOILER**********



Dreaming Murakami // 48-hour free Global Streaming Premiere è un film documentario della durata di un'ora, sull'intenso rapporto che si crea nel tempo fra uno scrittore come Haruki Murakami e i suoi traduttori. In particolare il rapporto fra i traduttori del grande autore giapponese e i suoi traduttori è un legame forte per il fatto che molti di essi lavorano ai suoi libri da moltissimi anni. In questo modo essi contribuiscono non solo a diffondere i suoi libri nel mondo, ma, più in generale, portano la cultura giapponese al di fuori dei confini nazionali e di quella cerchia di lettori che leggono il giapponese. Non solo, essi contribuiscono a ricreare l'atmosfera particolare, magica che Murakami riesce a costruire nei suoi romanzi e racconti. Cosa, quest'ultima, assolutamente non facile, sia per l'ambiguità di molti termini giapponese, che si prestano a numerose interpretazioni, sia per l'impossibilità, a volte, di tradurre un concetto o una parola di natura esclusivamente giapponese e che nelle altre lingue non esiste.



La protagonista principale del film, insieme alla traduzione e alla magia di Murakami, #MetteHolm, sua traduttrice da 20 anni per il danese.
Il docu-film ritrae Mette Holm nel processo di traduzione di una delle opere di Haruki Murakami: ci si confronta con i dubbi che la assalgono sull'opportunità di rendere un termine, e un'intera frase di conseguenza, in un modo o in un altro; il suo incontrarsi e discutere con colleghi traduttori del grande autore in altre lingue europee, data l'impossibilità per lei di confrontarsi con i suoi editor, visto che nessuno di essi conosce il giapponese.
E' l'occasione per narrare anche la particolare vita della Holm, la nascita del suo interesse per il Giappone e la lingua giapponese, il suo avvicinarsi a Murakami e il rapporto stretto, strettissimo che si viene a creare fra un autore tanto particolare e i suoi traduttori.
Nei discorsi fra traduttori, oltre ad emergere la difficoltà del lavoro di traduzione, la complessità del rendere sfumature e atmosfere nel modo corretto, emerge che per comprendere e amare le storie di Murakami, la loro magia, gli aspetti sovrannaturali e magici, forse occorra essere speciali e avere dentro di sé un po' di quella magia che all'improvviso fa capolino nelle vite apparentemente normalissime dei personaggi dei suoi racconti.
Racconti in cui si svolgono vite normali, fino a quando, appunto, nel racconto appare quello che Mette definisce i "Murakami Moments", momenti in cui nella vicenda e nella vita dei protagonisti fa capolino qualcosa di assolutamente anomalo, magico, sovrannaturale: come se nel protagonista fosse presente un sé interiore, quello unico, straordinario, particolare, e un sé esteriore, quello conforme alla normalità. L'uso della magia e del sovrannaturale da parte di Murakami è un uso politico, una critica alla società che opprime l'individuo in nome del WA, l'armonia del tutto, grazie alla quale il Giappone è il Paese dell'armonia dell'insieme, del tutto ordinato e finalizzato alla collettività, a discapito dell'individualità, dell'originalità. Murakami fa sì che i suoi personaggi esprimano se stessi nel mondo fantastico, immaginario, alla continua ricerca di sé.
Nel percorso che Mette compie per portare a termine il complesso compito della traduzione, incontra baristi, avventori di bar, persone giapponesi o specialisti in alcuni settori particolari, che possano spiegarle i termini esatti di macchine particolari, per esempio, come i flipper. Con queste persone colloquia di molti argomenti, e fra questi la deriva verso destra presa dal governo giapponese ma non solo, anche in molti altri Paesi del mondo. Tale deriva fa ritenere a un barista che lo scoppio di una terza guerra mondiale sia quasi inevitabile e vicino, ed egli le sottolinea l'importanza degli artisti, degli scrittori e dei traduttori nel portare nel mondo un messaggio di democrazia e di pace.
Sullo sfondo, quasi a confermare la magia che è presente in chi ama Murakami e i suoi libri e l'intensità del rapporto fra traduttore e autore, fa la sua apparizione Ranocchio, del racconto breve "Ranocchio Salva Tokyo". Ranocchio ha bisogno dell'aiuto della protagonista per salvare Tokyo, e con essa il mondo: in un mondo parallelo vive Worm, che assorbe le vibrazioni del mondo e le trasforma in odio, e in questo momento ha accumulato così tanto odio da essere diventato pericolosissimo.
Tempo dopo in Danimarca, alla Royal Danish Library, vi è un incontro pubblico con Murakami e la sua traduttrice, con un vasto pubblico. Mette si prepara, dopo la fatica della traduzione e la pubblicazione del libro, a questo incontro, e Ranocchio fa la sua apparizione in Danimarca.
Siamo giunti al termine dell'avventura, Ranocchio, esausto e con la vista che ormai gli si annebbia, dichiara vinta la prima battaglia, anche se non l'intera guerra, grazie al contributo di Mette, e si coglie il riferimento al contributo, appunto, che i traduttori danno nel diffondere cultura e conoscenza del diverso, di altri Paesi, e, come sottolinea la Holm, leggere libri di altre lingue e culture tradotti è un modo per conoscere, viaggiare senza doversi spostare, allarga gli orizzonti. E, aggiungerei io, la cultura e la conoscenza sono la chiave per evitare il diffondersi di atteggiamenti nazionalistici, sovranistici e pericolosi di chiusura e paura del "diverso".

Un grande messaggio culturale e un forte messaggio politico, diffuso in Giappone da Murakami e portato all'estero grazie allo sforzo e alla passione dei suoi traduttori, ai quali va il mio ringraziamento personale, poiché non sarei in grado di leggere Murakami in Giapponese, sebbene lo legga sempre, data la mia passione per i suoi libri, in inglese o italiano.

Credits

58 min, color, DCP

Director Nitesh Anjaan
Production Pernille Tornøe Frederiksen for Final Cut for Real, Signe Byrge Sørensen for Final Cut for Real
Cinematography Agabi Triantafillidis
Editing Denniz Göl Bertelsen , Nikoline Løgstrup
Sound Design Andreas Sandborg
Music Anna Rosenkilde
Screenplay Nitesh Anjaan

Screening copy Final Cut for Real


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