Non sono una grande amante di Geronimo Stilton, non perchè non lo apprezzi, ma perchè è diventato troppo, si trova ovunque e solo quello.
Se si entra in una libreria non indipendente ma di una qualunque catena di case editrici, si trovano scaffali e scaffali di Geronimo Stilton, privandoci di una scelta più ampia, magari fra albi illustrati di grande valore poetico e artistico e di ritmo di lettura.
Tuttavia qualche Geronimo Stilton lo abbiamo anche noi, anche perchè alcuni sono proprio carini, e abbiamo deciso di acquistare questo perchè parla di come avvenga un'epidemia, di come lavorino in team gli scienziati che studiano per risolvere il mistero e curare alcune malattie, e perchè aiuta a sostenere la ricerca scientifica della Fondazione Umberto Veronesi per il Progresso delle Scienze.
Come molti sapranno, Geronimo Stilton è un topo antropomorfo che vive a Topazia e dirige l'Eco del Roditore, il quotidiano dell'isola. L'isole è a forma di fetta di formaggio ed è sita nell'Oceano Rattico.
Geronimo è un timido inguaribile e arrossisce ogni volta che si trova in situazioni anche solo minimamente imbarazzanti, e si trasforma in un imbranato terribile. In questa avventura, a Topazia scoppia un'epidemia di brufoli blu, e Geronimo, con i suoi amici, è alla ricerca dell'origine e, soprattutto, della cura di questa strana malattia. PEr sconfiggerla viene chiamato il professor Toponesi, che si mette al lavoro con la sua squadra di ricercatori per trovare una soluzione, ma ci saranno diversi intoppi nella ricerca, perchè qualcuno ruberà parte dei risultati della ricerca per poi ricattare Topazia, ma tutti insieme i ricercatori e Stilton arriveranno a una soluzione...pacifica.
Il libro è carino e per sommi capi fa vedere come si lavora in un laboratorio, come la ricerca sia frutto di ricerche su eventuali casi simili in passato e di team che lavorano a volte giorno e notte per arrivare il più in fretta possibile a una cura.
Insomma un inno al lavoro di squadra e alla ricerca!
Se volete comprarlo e contribuire alla ricerca della Fondazione Veronesi, oltre che leggere un libro carino, potete farlo qui:
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